Come già detto, molte foto della ponderosa raccolta di Sandro Cerri sono la documentazione di un episodio di cui egli stesso è stato testimone o anche protagonista nel corso della Grande Guerra, come questa foto, che mostra il cratere di un proiettile di artiglieria caduto in un cimitero austriaco.
“In aprile, a causa dell’aumento del numero degli automezzi, le macchine vennero private dei meccanici, che vennero utilizzati, anch’essi, come autisti. Fu così che persi la compagnia di Cecchino Civardi.
Era in preparazione una grande battaglia. Il nemico concentrava i suoi tiri di interdizione e di assestamento per impedire i rifornimenti e i rinforzi alle nostre linee. Gli scoppi si succedevano, assordanti e intensi. Una granata di grossissimo calibro esplose nel versante sottostante la nostra batteria, centrando un cimitero austriaco, e scaraventando da ogni parte brandelli di carne in putrefazione. L’aria, per il tanfo indescrivibile, si fece irrespirabile. Formato un tampone con del cotone idrofilo imbevuto di acqua di colonia, mi fasciai il volto con un fazzoletto. Per vari giorni restammo immersi nell’insopportabile fetore, finché i soldati della Croce Rossa non portarono a termine la risepoltura dei miseri brandelli”.