Scoppia la guerra, Barletta si mobilita

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Scoppia la guerra, Barletta si mobilita

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di T. Francavilla   http://www.barlettaviva.it/notizie/scoppia-la-guerra-barletta-si-mobilita/

La generosità dei barlettani di 100 anni fa

Durante la prima guerra mondiale (1915 -18), i cittadini barlettani di ogni ceto sociale, entrarono a far parte del Comitato generale di Assistenza Civile. Il Comitato si suddivise in sotto – comitati, che si occupavano della raccolta di fondi, necessari ad aiutare le famiglie indigenti dei soldati barlettani partiti per il fronte. I comitati acquistavano lana, necessaria per confezionare indumenti da spedire ai soldati, curavano la corrispondenza e l’invio di pacchi, spedivano alimenti – soprattutto pane – per i prigionieri di guerra italiani, assistere gli orfani di guerra e i figli dei combattenti.

Il Comitato della Croce rossa, si prodigò nella assistenza dei feriti e dei malati, ricoverati presso l’Ospedale Territoriale, situato in via Bezzecca. L’edificio scolastico “M. d’Azeglio” fu adibito ad ospedale militare, mentre l’Ospedale civile aveva un reparto per soli militari.

In via Nazareth e su Corso Vittorio Emanuele, furono istituite apposite sale di scrittura per i militari, dove giovani volontari fungevano da scrivani per i soldati analfabeti e per le loro famiglie. Alcune officine della nostra città, adeguatamente attrezzate, si dedicarono alla produzione di materiale bellico.

Il Monumento ai Caduti

Al termine della guerra, furono 569 i cittadini barlettani caduti durante la prima guerra mondiale. Di questi, 272 caddero in battaglia, 205 morirono a causa di malattie o ferite, 92 furono i dispersi. il 20 novembre 1920, fu costituito un apposito comitato, per costruire un monumento ai soldati barlettani caduti in guerra. Fu incaricato lo scultore molfettese Giulio Cozzoli, già noto per alcuni lavori eseguiti a Barletta. Durante l’esecuzione del monumento, sorse una vertenza tra lo scultore e alcuni componenti del Comitato, e il monumento – già eseguito – fu spostato in una piazza di Molfetta. A questo punto, fu bandito un concorso, vinto dallo scultore Raffaele Ferrara di Napoli. Per motivi sconosciuti, il monumento non fu eseguito secondo il progetto originario del Ferrara. Durante il fascismo, i bronzi che adornavano il monumento furono rimossi e utilizzati per l’industria bellica.

Il sacrario dei Caduti della Prima Guerra Mondiale

Le salme di alcuni soldati barlettani, caduti sul Carso, erano state provvisoriamente seppellite nelle aiuole del cimitero di Barletta, in attesa di degna sepoltura. Nel 1936, l’Amministrazione comunale deliberò di erigere un apposito Sacrario, su pressione della “Associazione Nazionale Famiglie Caduti in Guerra” e “Associazione Combattenti”. Il progetto del Sacrario fu affidato all’ingegnere Arturo Boccassini, che diresse i lavori. Al sacrario vi si accede dal portico di ponente. La cappella – a forma di mausoleo – è a forma di croce greca dall’interno. Nella nicchia di fondo, troviamo l’altare, nelle due nicchie laterali, due colombai di urne, dodici per parte, dove furono traslate le salme dei caduti. Le pareti sono rivestite in pietra di Trani.

Si ringrazia per la collaborazione Ruggiero Graziano, presidente dell’ANMIG (Associazione Nazionale Mutilati Invalidi di Guerra) – sezione Barletta (via Capua, 28).