Si terrà presso l’associazione dell’ANMIG sezione di Barletta in via Capua, 28 alle ore 18,30 di mercoledì 10 agosto 2016, l’evento dal titolo “Estate Barlettana in Vernacolo” nato da un’idea dello scrittore e poeta barlettano Francesco Paolo Dellaquila vincitore del concorso nazionale di poesia nel 2014 “La stradina dei Poeti”.
Ospite della serata ed interprete con Francesco Paolo ci sarà Antonio Falconetti. Antonio nato a Barletta, ma emigrato a Genova, ha conservato un robusto filo di collegamento con la sua amata terra attraverso le poesie in vernacolo a cui affianca delle vignette da lui stesso disegnate. Antonio narra la sua città con ironia anche in modo nostalgico, ma con significativi riferimenti al passato. Suo padre, prematuramente scomparso, era figlio del vigile urbano trucidato dai tedeschi in quel terribile eccidio del 12 settembre del 1943! Faranno da cornice all’evento alcuni brani cantati dalla bellissima voce di Carmelania Bracco e dal chitarrista cantautore Luigi Gianfrancesco. Carmelania Bracco, frequenta il primo anno dell’Accademia di Belle Arti di Foggia con indirizzo “Decorazione”. Ha iniziato a studiare canto nel 2012 presso il “Centro studi musicali Yamaha”. Ama cantare, leggere, scrivere ed ovviamente disegnare. Luigi Gianfrancesco, cantautore, barlettano verace, si innamora della chitarra in seminario dai Comboniani all’età di 11 anni e lì inizia a sviluppare la scrittura di canzoni. Durante gli studi al conservatorio ha esperienze di musica Pop con i Milords, ma poi, quando scopre la forza emotiva del dialetto, inizia a scrivere canzoni introducendo, nei brani, tutta l’esperienza musicale e poetica acquisita nelle sue varie esperienze.
L’evento, patrocinato dell’associazione ANMIG sezione di Barletta, con la regia di Francesco Paolo Dellaquila e presentato da Anna Maria Dellaquila, è dedicato al dialetto, al nostro il dialetto barlettano che, nelle passate generazioni, ha rappresentato l’unico mezzo di comunicazione soprattutto in ambito famigliare ma, in genere, anche in quello sociale. Oggi giorno, nell’ottica di una volontà significativa orientata alla conservazione di questa importante forma di dialogo, si assiste ad un forte e consapevole impegno perché il dialetto possa essere tramandato nel modo più integro possibile, anche alle future generazioni. Il dialetto con la varietà di suoi suoni e dei suoi accenti, racconta la nostra storia, le attività dei nostri padri, la città che cambia: cambiano le strade, le piazze, i palazzi. Prima c’erano i cantastorie, poi è arrivata la fotografia, la poesia in vernacolo, le commedie e le canzoni sempre in vernacolo per far sì che il passato non si cancelli.
Per la poesia non si può fare a meno di ricordare, uno su tutti, il compianto Gino Garribba, le cui opere sono state apprezzate anche oltre confine. Per il teatro, invece, non va dimenticata la figura amatissima dal popolo barlettano di Luigi Cafagna, comico, cabarettista, scrittore ed interprete delle sue commedie, recentemente scomparso. Gigino come lo chiamavano gli amici, è stato il pioniere della commedia dialettale barlettana. Le sue opere erano divertenti, facevano ridere, ma contenevano una rilevante e significativa visione della quotidianità cittadina. Per ultimo, ma non per questo meno importante, non si può fare a meno di citare Gino Pastore che con le sue canzoni dialettali ha davvero conservato il ricordo di Barletta nei cuori soprattutto a chi era costretto ad emigrare al nord. Tutti i cittadini sono invitati, l’ingresso è libero.