In Veneto il ricordo di alcuni soldati barlettani è stato salvato dall’indifferenza di Barletta, per merito del barlettano Filomeno Porcelluzzi. A Jesolo, in provincia di Venezia, esiste un museo particolare, il Museo Storico militare “Vidotto – Casa del Bersagliere” (via Roma Destra 131). Espone cimeli appartenuti alle Forze Armate e alle Forze dell’Ordine: si possono vedere uniformi, armi, mezzi ed equipaggiamenti militari dalla 1^ Guerra Mondiale alle missioni di pace dei giorni nostri. Visitando il museo si possono rivivere i sentimenti e le emozioni vissute da coloro che hanno vissuto l’esperienza della Grande Guerra, proprio a Jesolo si è svolto uno dei capitoli più cruenti della 1^ Guerra Mondiale.
Ricordi da ascoltare, conservare e condividere con le nuove generazioni , un tuffo nel passato raccontato da un vero appassionato, il direttore del museo Franco Vidotto, bravo narratore anche con i bambini, ai quali racconta aneddoti storici, avvicinandoli alla storia con un sorriso.
Un museo che dovrebbe essere tappa obbligatoria per tutti i barlettani, perché al suo interno raccoglie storie e documenti di militari barlettani decorati al Valor Militare. Proprio all’entrata del museo, troviamo uno spazio dedicato al bersagliere Giuseppe Carli, per proseguire coi marinai Raffaele Damato e Francesco Conteduca e gli aviatori Domenico Senatore e Vincenzo Palmieri.
Al contrario, Barletta è indifferente verso questi soldati, non ha interesse a creare uno spazio espositivo adeguato che possa salvaguardare la memoria storica di quei ragazzi barlettani che hanno partecipato ai tutti quei conflitti che vanno dal Risorgimento alla seconda guerra mondiale. La memoria storica di questi ragazzi è tenuta viva – tra mille difficoltà – da Ruggiero Graziano, presidente ANMIG (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra) e ANCR (Associazione Nazionale Combattenti e Reduci) sezione Barletta.
Dal 2015, in occasione del centenario della Grande Guerra, si sono stretti rapporti di collaborazione e amicizia tra Barletta e Jesolo, grazie al prezioso lavoro svolto in Veneto dal barlettano Filomeno Porcelluzzi, presidente dell’associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Venezia (ANCR), supportato da Ruggiero Graziano, presidente della sezione di Barletta e dal generale Gaetano Carli, che nel 2015 ha donato al museo la medaglia e l’ultima lettera originale del bersagliere barlettano Giuseppe Carli. Tutto questo è scaturito scaturisce dall’amore per Barletta, come tutti gli amori, anche quello per la propria città, va coltivato, perseguito e ricercato.
di Tommaso Francavilla