Si conferma la strada del risarcimento per i militari che si sono ammalati al ritorno dalle missioni in Iraq, Balcani, Afghanistan e Libano. La sentenza della Corte d’Appello di Roma sul caso di un sottufficiale morto di cancro dopo la missione in Kosovo Tweet30 28 maggio 2015 La causa è l’esposizione all’uranio, l’effetto l’insorgenza di tumori. E’ una sentenza storica quella emessa, a carico del ministero della Difesa, dalla Corte d’appello di Roma in cui viene decretata la “inequivocabile certezza” del nesso causale tra esposizione a uranio impoverito e insorgenza di malattie tumorali. “Un macigno giuridico” Per l’Osservatorio Militare – che segue da un decennio l’argomento – la sentenza è “un macigno giuridico che si abbatte sul ministero della Difesa. Che rischia di schiacciare definitivamente ogni tentativo di confondere, nascondere la determinazione di chi ha voluto far luce e dare giustizia ai 317 militari morti e gli oltre 3600 malati causati da una esposizione senza mezzi di protezione in zone bombardate da uranio impoverito”. La sentenza della Corte d’appello La sentenza della Corte d’appello di Roma riconosce ai familiari del militare deceduto per cancro, contratto in seguito al servizio ricoperto nella missione internazionale in Kosovo tra il 2002 e il 2003, il risarcimento di un milione di euro ai quali si aggiungono danni morali e danni per il ritardato pagamento. Oltre 30 le sentenze Ad oggi sono oltre 30 le sentenze a carico del ministero della Difesa, di cui la maggior parte ormai definitive, che danno ragione a militari italiani ammalatisi o familiari di militari deceduti. Sentenze che segnano la storia del cosiddetto caso “Sindrome dei Balcani” scoppiato nel 2001 con l’emergere dei primi casi di militari italiani ammalatisi o deceduti al rientro dalle missioni in Bosnia Erzegovina e Kosovo. I bombardamenti Nato I due Paesi erano stati bombardati dalla Nato, nel 1995 e nel 1999, con proiettili all’uranio impoverito, come emerse dalle mappe dei siti bombardati, rese pubbliche dalla Alleanza atlantica in diverse fasi temporali tra il 2001 e il 2003. Dalle mappe risulta, ad esempio, che in Kosovo nel 1999 la zona posta sotto protezione del contingente italiano fu una delle più bombardate: 50 siti per un totale di 17.237 proiettili. – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/uranio-impoverito-e-tumori-dei-soldati-il-caso-sindrome-dei-balcani-ha-un-colpevole-98f91c55-8c24-4dce-9b7b-00c14f283f0f.html