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Io nel 1915 avevo vent’anni, ero in fanteria, 52° reggimento, Brigata Garibaldi (..), sono stato al Col di Lana, Valle San Pellegrino, Val Cordevole, le Tofane, sul fronte della 4° armata. Poi di lì abbiamo fatto la ritirata di Caporetto, siamo venuti al Piave, Monte Pallone, Monte Pertiga, Monte Grappa. Poi il 17 aprile ci hanno presi e portati diretti a Bligny, a Verdun, perché eravamo in subbuglio, c’era ribellione tra noi, non volevamo più saperne della guerra.
Che cosa mi è passato per la testa quando era scoppiata la guerra del ’15? Eravamo innocenti totali, non sapevamo perché facevamo quella guerra, capivamo proprio niente. Ne parlavamo solo tra noi, tutta gente che non avevamo scuole, che non leggevamo i giornali …Io a scuola avevo imparato l’alfabeto e a coltivare i rapanelli e il prezzemolo, ho ancora quel libro sul quale abbiamo studiato sei tra fratelli e sorelle, ecco è questo il libro, il terzo che l’ha adoperato sono io, l’avevano fatto rilegare per me. Eh, la guerra! sì, ce n’erano di imboscati, tanti. Chi faceva il bandito, chi scappava in Francia. C’erano di quelli che si rovinavano la salute per non andare in guerra: prendevano il decotto di tabacco, si mettevano delle cose strane nelle orecchie. Ho dei compagni che si sono ammazzati al fronte, quando le cose erano serie.