LA GRANDE QUERRA DI LUIGI ADELMO LODOVICI… 80 ANNI DOPO

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LA GRANDE QUERRA DI LUIGI ADELMO LODOVICI… 80 ANNI DOPO

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di Valido Capodarca

Riallacciamoci al post di ieri e osserviamo la foto che ritrae l’autiere Luigi Adelmo Lodovici 79 anni dopo. Come 79 anni prima, il vecchio autiere si trova sulla cabina di un FIAT 18/BL, questa volta da passeggero.
Come tutta la sua lunghissima vita (105 anni) gli ultimi anni di “Sor Gì” sono stati densi di episodi, alcuni esilaranti.
A 99 anni venne denunciato da un cacciatore. Sor Gì era proprietario di 18 terreni e su uno di essi un cacciatore aveva costruito un capanno che sor Gì, contrario alla caccia, aveva demolito. Al termine della prima udienza, il giudice rinviò l’udienza successiva a… due anni dopo. Sor Gì si alzò dalla sua sedia, si avvicinò con calma al giudice e gli disse, nel suo dialetto maceratese:
“Devo rvinì qua fra due anni? Va vè, io ce vengo – poi, puntando il dito sulla faccia del giudice – tu non so sicuru che ce riveni: te vedo cuscì giallu!”.
Nel 1995, a 100 anni, gli era scaduta la patente che egli aveva da 80 anni. Poiché egli tutte le mattine usciva con la sua Fiat 1500 per fare il giro dei suoi 18 terreni e curare i suoi interessi, la moglie Oddina era sempre in forte apprensione, sì che lo precedette alla motorizzazione per pregare l’ingegnere di non rinnovargli la patente. Due ore dopo Sor Gì tornava a casa imprecando contro quelli della motorizzazione che gli avevano rifiutato il rinnovo col pretesto che era troppo vecchio. “Quilli ‘n capisce gnente!” diceva sor Gì. “E’ vero Gì, quilli ‘n capisce gnente”, rincalzava la moglie, ridendo sotto i baffi. Sor Gì, comunque, non si scoraggiò: assunse un autista e continuò a girare, con piena tranquillità di Oddina.
Nel 1999, con sor Gì a 104 anni, ricevette una lettera dal comune che gli chiedeva di presentarsi in comune accompagnato dai genitori. Evidentemente il computer del comune, trovato un cittadino nato il 30-09-95, pensava trattarsi di un bambino di 4 anni che ancora doveva essere vaccinato e iscritto alla scuola materna. Dicono che sor Gì si presentasse davvero in comune, scusandosi del fatto che i genitori non avevano potuto accompagnarlo.
Ma veniamo alla foto e agli episodi collegati.
Ogni due anni l’A.N.A.I. (Associazione Nazionale Autieri d’Italia) tiene il suo raduno nazionale in una città diversa d’Italia. Nel 1994 toccò a Viareggio. Luigi Adelmo Lodovici, acquisita fama grazie alla sua presenza nel libro “Ultime Voci dalla Grande Guerra”, venne invitato come ospite d’onore e, con i suoi 99 anni, era anche il reduce più anziano. Nel corso della manifestazione, vengono fatti sfilare anche due automezzi, efficienti e marcianti, della Guerra di Libia e della Prima Guerra Mondiale: un Fiat 15/ter e un Fiat 18/BL. Si può immaginare la sua commozione al rivedere l’autocarro da lui guidato 79 anni prima. Quando lo vide mettere in moto a manovella da due persone, ironizzò: “Sì, noi dovevamo metterlo in moto da soli, e non qui, ma sul Grappa, in mezzo alla neve!”
L’esperienza venne ripetuta nel 1996 ad Abano Terme e nel 1998 a Rimini, con il Lodovici a 103 anni. Si può immaginare lo scroscio degli applausi della folla quando lo speaker annunciò: “L’autocarro che vedete è un FIAT 18/BL della Prima Guerra Mondiale; ma anche la persona che vedete seduta in cabina è della Prima Guerra Mondiale: il cavaliere Luigi Adelmo Lodovici, di 103 anni, che durante la Grande Guerra guidava proprio un autocarro come questo”. Sor Gì venne anche intervistato dal TG3.
Quando , nel 2000, si svolse il nuovo raduno, sor Gì era morto da poche settimane. Sua moglie Oddina, di 84 anni, era stata ricoverata in ospedale a Tolentino. Sapendo che egli sarebbe rimasto da solo a casa, i medici lo autorizzarono a stare in ospedale, vicino alla moglie. Sor Gì passava il tempo girando per i reparti e scherzando con i conoscenti. Si sa che l’ospedale è l’ambiente più adatto per contagiarsi. Sor Gì si beccò una banale bronchite che, per un uomo di quella età, fu fatale.