l giovane soldato Raffaele Musti, ucciso in Etiopia l’11 novembre del 1935 in un’ imboscata presso Hamalei, è stato ricordato ieri 8 giugno 2021 alle ore 10,00 in corso Vittorio Emanuele n.137, presso la sua casa natale. Per l’occasione, è stata benedetta e inaugurata una targa marmorea intitolata al giovane tenente di fanteria barlettano, decorato con due Medaglie d’Argento al Valor Militare, di cui una alla memoria.
Questa importante iniziativa, ideata e realizzata delle associazioni ANMIG (Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi di Guerra) e ANCR (Associazione Nazionale Combattenti e Reduci) della sezione Barletta – dirette rispettivamente dal presidente Ruggiero Graziano e dal vice presidente Giuseppe Caggia – vuole ricordare le gesta del nostro concittadino e a proseguirne la tutela della memoria storica cittadina. La celebrazione ha visto la presenza della discendente del tenente Musti, la signora Anna Musti e la presenza istituzionale del sindaco della città di Barletta dott. Cosimo Cannito, del consigliere comunale Giuseppe Dipaola, del direttore dell’Archivio di Stato di Bari e delle sezioni di Barletta e Trani – Cav. Dott. M. Grimaldi, che ha donato rispettivamente al sindaco Cannito e al presidente Graziano il foglio matricolare e il certificato di nascita del tenente Musti. Hanno partecipato l’Associazione Bersaglieri d’Italia col presidente Donato Conteduca, l’UNIMRI (Unione Nazionale Insigniti al Merito Repubblica Italiani) col suo presidente Savino Dibenedetto, la Delegazione Bat delle Guardie d’Onore alle Reali tombe del Pantheon, la dirigente del plesso scolastico “Musti – Dimiccoli” Rosa Carlucci, accompagnata da una delegazione di alunni, che hanno recitato poesie in onore del tenente barlettano. Importante e sentita la presenza di una rappresentanza dell’ 82° Reggimento Fanteria “Torino” di base a Barletta. La cerimonia è stata officiata da don Sabino Lattanzio, parroco della chiesa di S.Giacomo
La vita di Raffaele Musti
Raffaele Musti nasce a Barletta il 26 luglio del 1903. Nel 1921 è a Torino, allievo ufficiale di complemento. Ammesso alla Accademia di Modena, ne esce col grado di tenente. Giunto in Somalia nel luglio 1933, gli viene affidato il comando delle truppe coloniali “dubat”, nella base di Mudugh.
Lo scontro di Ual Ual (Somalia) e lo scoppio della guerra Italo – etiopica (1934 – 1936)
Il 22 novembre 1934, 600 soldati abissini accerchiano e attaccano il campo di Ual – Ual, presidiato da 400 soldati italiani e somali “dubat”. Un quarto dei soldati italiani erano morti o feriti e le munizioni esaurite. Il 5 dicembre 1934, quando le forze abissine sembravano poter avere la meglio, la situazione si ribaltò, grazie al sopraggiungere di aiuti aerei e di alcuni autoblindati partiti a mezzanotte dalla base di Mudugh, dove si trovava Raffaele Musti. Il tenente Musti arriva al campo con sessanta uomini di rinforzo, che attaccano – col favore del buio – gli abissini alle spalle, aprendosi un varco per entrare nel fortino assediato, portando soccorsi e munizioni ai difensori. A questo punto, Musti assume il comando di Ual Ual, organizzando le difese e ordinando l’attacco tramite l’unico autoblindo a disposizione, a cui segue l’assalto delle truppe dubat, da lui stesso comandate. La strategia funziona e al mattino le truppe avversarie sono sconfitte e il fortino di Ual Ual liberato. Per questa azione, Raffaele Musti è decorato con la Medaglia d’Argento al Valor Militare. La stampa italiana dell’epoca diede grande risalto a questa impresa bellica. Nonostante questa vittoria, Musti rinuncia ad una breve licenzia premio per tornare a Barletta, preferendo restare in Somalia. Questa battaglia determinò lo scoppio della guerra italo – etiopica.
La battaglia di Hamanlei e la morte di Raffale Musti
Una colonna armata del colonnello Maletti, composta da 400 soldati dubat, autocarri e autoblindo, parte in marcia dalla base di Gabredarre. Durante la marcia, la colonna sosta nei pressi del vallone di Hamanlei.. Qui, all’alba dell’ 11 novembre, nel vicino bosco, i soldati italiani sono attirati in un’imboscata da truppe abissine. Gli autoblindo italiani sparano verso il bosco, gli avversari abissini escono allo scoperto con sette autoblindo, che rispondono al fuoco. Un migliaio di abissini si lanciano contro i guerrieri dubat. Il tenente Musti, al comando dell’ala sinistra, si lancia all’assalto con un gruppo di fucilieri dubat, per snidare gli avversari. Durante la battaglia, una pallottola colpisce Musti al fianco, ma riesce a tornare indietro con le sue forze fino al posto di medicazione, dove fa appena fin tempo a dare disposizioni per la battaglia ad un graduato dubat, per poi morire. La battaglia durò dieci ore e le truppe italiane ebbero la meglio sugli avversari abissini. Raffaele Musti aveva 32 anni, fu decorato con la Medaglia d’argento alla Memoria e sepolto a Gabredarre. Il comune di Barletta ha intitolato a Raffaele Musti l’omonimo plesso scolastico e l’omonima via.
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